1. |
Saturno
03:42
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Smetti di pensare al mondo, non è mai stato nostro
dall'inizio alla fine, al collasso, so
che non so quello che vuoi, che non so quello che voglio
ma so che vorrebbe che lo ignorassimo
io semi afasico, ogni discorso è tempesta
ringrazio la mia testa e chi la calpesta in guerra
in 'sti giorni di merda, se ancora mi spaventa
un sole che non gira intorno alla terra
e si presenta sempre
quando manca, in cielo sembra non ci sia mai stato niente
niente motivi per ridere, motivi per vivere
ho detto muoviti a scrivere, proprio adesso che
anche solo la tua voce mi fa male
pugni in pancia fino a vomitare
meglio stupido che cieco, meglio scemo
non vederti, non vedermi, meglio non vedere il cielo
non sentire il gelo e questo clima inutile
tagliarmi a fette, duttile, cercare un senso
rinunciare, avere più fiducia in ciò che penso
non vedermi mai sorridere allo specchio, sapermi soppresso
vorrei solamente leggere, non piangere, leggere è piangere
è la musica in un carcere
non credo più alla chimica, stronzate senza senso
vivessimo senza sesso, sai che vita
io non vivo per questo ma sono vivo per questo
e ci ripenso adesso, che cazzo, non l'ho mai chiesto
mio padre diceva spesso che odiava questa sciarada
per me non è tanto diverso, la verità non paga
la verità non paga, ma fa botte e bocche rotte
occhiate storte, strabismo - krava maga
a me non ha poi fatto bene quest'adolescenza
scienza dell'indifferenza e dispiacere.
Dei ragazzi che ho lasciato giù in Calabria
qualcuno la notte spaccia e ride perché la fa franca
io so che non ne han bisogno, ma han tanto tempo da perdere
e crescere è diventare cattivi, Breaking Bad
perciò girano con le occhiaie, in faccia
maschere, Michael Mayers, ma è tutto normale
non conoscono altri modi, altri mezzi
insomma facciamo progressi, qua la mia vita è Harry a pezzi
come il rap, una volta mi ci divertivo
oramai è il mio mal di testa, Bluvertigo
Toulouse-Lautrec, il bacio, il quadro, ma più in alto
io che volevo soltanto fare altro.
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2. |
Parasole (Manifesto)
02:50
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Distrutto ogni contatto esterno
punti di collegamento
l'apatia mi scava e dentro ho mura di cemento
liberarmi di ste storie per un paio d'ore
un paio d'ali per librarmi in aria come una farfalla
a costo di vivere un giorno soltanto
ma l'incanto del mondo mi basterebbe come a nessun altro
assecondo la malinconia coi dischi
dei periodi più complessi dei complessi più tristi
ogni distacco ha un suo periodo digestivo
pensieri che non gestisco finché mi atteggio da schivo,
fino a fare schifo, comprensione in senso lato
non brucio come un camino, fuoco controllato
io brucio tra le persone ed ho dimenticato
la differenza tra l'amore e la possessione
sono i bordi di un cammino, segnaletica
seguo i consigli del demonio e non insegna l'etica
non so chi sono ho scoperto solo chi ero
troppo tardi per fermarmi ed ignorare voi fantasmi
ed è impossibile recidere il contratto
il patto è come di sangue dissolvo emozioni al contatto
se soltanto tutto questo finisse
invece convivo con la tristezza del re come Matisse
non è un convivio di cultura, è un baccanale
nel caos totale ognuno prende quello che gli pare
chi sia il poeta è un dubbio marginale
l'arte è tale finché la fama non supera la fame
lo scrittore cede se stesso ad un foglio
a uno sfogo alle mille paranoie del "non voglio"
rapisce l'animo dello scultore
il marmo nelle sue mani e lo rende cultore
adesso, ho i pensieri ordinati qui davanti
a dirmi che la mia arte è carne e libri
Nella Berlino dei miti, nella Parigi di volti
e di sguardi tristi di attrici con le lentiggini
ripeto strofe in camera, parole, mantra mistici
tu spoglia la tua anima ma sono nudi artistici
rileggo poesie e carmina, senza voglia di ascoltarmi
ma il rifiuto mi contamina e mi agita
per una volta sola, ho negato l'ozio al vento
urlando fino a crearlo io stesso
piangendo la pioggia al cielo terso mi chiedo
cosa mi muova, io mosso verso l'amore
2immobile, come Thomas Eliot
soltanto causa e fine del movimento
scrivendo, come Dorian Gray corrodo la mia immagine
capisci la passione che ci metto e non è facile
so che il sonno prima o poi sfonderà l'argine
tranquilla adesso dormo, solo altre cento pagine
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3. |
#Estateriot
02:56
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Letture disperate, i miei passi pesati
provo a non disperare, i miei testi disparati
appoggi spariti, amici dispensati
ad oggi non so se chiamarli tornanti o tornati
forse tornadi, perché arrivano e sconvolgono
io resto tra quelli che non vogliono
intorno ho solo ragazze, vuoi invidiarmi?
non farlo, io con la gente parlo, tu provi a mettere il cazzo
solo film tristi in questo settembre grigio
con i filtrini, come cercassimo un equilibrio
ancora ci penso, Cristo
le Camere separate, l'appartamento in affitto
il gusto di questi giorni ha cambiato vecchi ricordi
li replica la retina, eredita imago mortis
e sulla pietra dello strazio scriveranno
che a quel tempo avevo vent'anni ed ero pazzo
Salata e tonda come semi di soia
ogni rima rimasta in gola è rivoluzione sonora
come dalle finestre da cui urlavamo molotova
la mia prima estate a scuola, la mia estate sobria
e sorbirmi la mancanza di libri e di dischi
per assorbire Arbasino, Bach e Stravinskij
ho seguito concerti come conflitti
ho rivoluzionato il mio concetto di sconfitti
ho capito che anche un rivoluzionario ha i suoi vestiti
perché è natura umana restare uniti
so che la dimensione ideale non è la mia
se la notte la mente fonde il reale ed è schizofrenia
non ho più voglia di perdermi dentro al tempo
dentro al sample, come Marco: do un taglio netto
non dirmi che ho perso il tuo affetto in un giorno perfetto
che se voglio tornarci compro il biglietto
La casa è vuota ma sento i miei genitori
dirmi che in stanza ho due letti ed ogni sera dormo fuori
dovrei smetterla dai, iniziare a studiare qualcosa
ma metto su un altro film, studio solo la noia
e quando dormo dormo, se mi sveglio mi sveglio
che fuori sia buio o luce io non sto meglio
era un'estate tranquilla poi è finita
parlare all'imperfetto, al passato, è sempre la vita
non vedremo mai Roma, Soverato non brucia ancora
io scritto un disco che adesso rileggo ed è solo una storia
ma di amore, di collera, tempo che è passato
4su di me, su di te, su di me, su di te
su di me, su di te, su di me, su di te
io mi sento un pappagallo e non mi sono mai bastato
mi son sempre ripetuto: bastardo, per tutto quello
che ho fatto, ho bruciato un granaio
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4. |
Zombie (interludio)
02:19
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5. |
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Ero un po' assonnato, poi sono morto
e ora come Cthulhu vi attendo sognando
movimento entropico, galassie che si espandono
un dio esiste, però è cieco e scemo, come Azathoth
Bell'affare, butta il rolex, Melancholia
colazione mentre esplode il sole
muoiono i cavalli ed è una notte di pioggia
normale insufficenza polmonare, tempesta solare
tempesta ormonale, salti, bunjee jumping
cadi verso l'alto, free climbing
non c'è morale, a-morale, Amon Ra pastorale
caccia i colori dal murales, Godard divinità
Non c'è ritorno al futuro
non c'è futuro alcuno ma un presente
che tiene le palle strette, il domani è nei call center
e se mi sveglio scrivo sopra un altro muro Helter Skelter
Io, mito, feticcio, capriccio sempre esperito, rito, raccapriccio
al vaglio dell'esperienza posticcio, trincerato
da sè in sè e chiusosi a riccio/
arricciante, talvolta, le ciglia,
figlia la sensazione d'universale flottiglia:
le vele dispiegate, i cannoni fumanti,
le grate, i volti della bocca che s'assottiglia
glorificanti vittoria mai conseguita;
a memoria una gloria mai inseguita/
ma le consorti la speme l'hanno sempre guarnita
coi pranzi della domenica ed una figlia sfiorita
deflorando le vesti sui resti del proprio seme,
concertando i gesti in un'episteme
sistematica: atavismo del protone dell'interrelazione
nel pavido stare assieme.
Non vedo supereroi a salvarci dai cattivi
Satana c'ha il Martini e Dio gli fa i grattini
spettatori passivi ammaliati dalla tv a palla
per poi dirti che sbaglia chi vive in mezzo ai palliativi
ovunque nuovi scorci trovo
tra porci che si abbuffano fino al torcicolon
non te ne accorgi uomo
il tempo si accorcia e sono
in volo solo, con queste suono stono
mi dicono "toh, mi porteresti questi tomi?"
si credono autonomi ma in realtà sono automi
6io dipendo da una vibra che va in fretta nei neuroni
guarda lì: c'è Little Tony che cavalca un Little Pony
ti rifilano McChildren al posto di McChicken
perché la carne umana è la più nuova delle chicche
società disumana very addicted
che mastica come cicche blister, pillole e pasticche.
Trovo me stesso tra nebulose e quasar,
anche se basterebbe uscire di casa
rincasando poi lieto e faceto per la dissuasa
intenzionalità presto sostenuta e pervasa
di ineluttabilità evasa, intasando le tubature
uccise da spurie ingiurie, da un "tuba pure"
eppure, appurando brossure, le architetture
e i saperi sono acconciature per antonomasia
ci si erga oltre una psicologia visto
che il determinismo è blasfemia/ previsto
l'afflusso di sangue al cervello
insisto sul moto del corpo, come un morto ne sia provvisto
mi si commini la gogna, il male,
la sognata menzogna agognata da un criminale
sedicente; come valesse chi predicesse il valore
della sconfitta ed in seguito si uccidesse.
Ero un po' assennato, poi sono impazzito
e ho urlato fino a bruciare l'asfalto
questione di contrasto, si fa ciò che si deve
io scrivo le mie poesie in cielo come Carlos Wieder
non ho tempo per il tempo, non ho tempo per i limiti
ho tempo per aprirmi il petto e sputarne i ventricoli
che il sangue bagna caldo e la percezione glitch-a
sono bestia e ho ancora il sole in testa, divinità egizia
mi lancio in orbite satellitari coi bulbi oculari
e non è il senso ma il consenso che definisce i contrari
così ogni parola è il riflesso di un'altra
così ogni concetto è un'eterna ghirlanda
di droghe dissociative, ferite
amicizie finite per droghe dissociative
frasi ripetitive, nefrite
scuse tardive, scuse finite
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6. |
I suoi figli
10:48
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Carne, stessa carne
Sangue, stesso sangue
Chiamate telefoniche, stella distante
Con questo tempo pazzo non torno mai, ma'
lo Sputnik perso nello spazio, Laika
Ogni concetto si ritrova in se stesso
Nastro di Moebius, esisto finché lo sospetto
finché non lo spezzo e ritorno me stesso
Nastro di Moebius, silenzio
Filo sospeso, sesso, sesso
Cash rules everything around me
non conosci i Wu-Tang, ma conosci gli altri
li conosco anche io e se va bene
vogliono comprarti, se va male vogliono
presagivi disastri perché sono
come tutti quei maschi ma non sono
tutti quei maschi e pensavo saremmo rimasti
immortali nel deserto come Borges
ogni fiume resta specchio come in Borges
né memoria o desiderio, tutto è labirinto
niente è vero, mi dispero cieco come Borges
Senza madre, a vent'anni ancora per le strade
di una città che ci ha cresciuti male
non basta scappare, non basta
ripetersi che passerà perché la verità
non sta nel mezzo o nel contrappasso dantesco
tutto ha un prezzo, tutto ha un prezzo
e sì lo ripeto che tutto ha un prezzo
lasciare la regione vuol dire lasciare gli amici
lasciare gli amici vuol dire tornare e scoprire
di non avere più amici
come fosse una sorpresa capisci
progetti, scandisci, schizzi, Kandinsky
so che ami i rischi, sì, ma non pensavo morissi
Con certa gente come vuoi che vada?
Guerriglia urbana, intifada
volano sassi sopra noi
come venti sopra noi
sopralluoghi, senza forze
noi superereoi
immortali nel deserto come Borges
ogni mare resta spettro come in Borges
né paura o pentimento, tutto è labirinto
8niente è vero, mi dispero cieco come Borges
Avrei lasciato tutto ma per molto meno
per un solo cero, per un altro cielo
ibridazione, soddisfazione
perché niente è vero
e spreco grafite, segni di mine
rotte impazzite, energie positive
liquidazione, se disegno vite
che non capireste infatti non capite
quando vi guardo negli occhi vi odio
tutti, zero giustificazioni
pensate ai soldi, io alle notti senza sogni
fiamme nei copertoni,
in cui morivo sbranato dai leoni
in cui pregavo per allucinazioni
quando guardavate dall'alto al basso
delle mie condizioni, le mie convinzioni
che non sarebbe rimasto più niente di me
avevo ragione
ho lasciato alle spalle famiglia ed amici
da tempo, pure il mio nome, quindi
ti credo se dici che questa è la fine
anche se volevo vivere senza confine
io che volevo vivere senza confine
io che volevo vivere senza morire
ma la clessidra in mano gira gira gira
il tempo è un assassino che non mira, ti raggira
la voce strascicata è solo una tattica
nuova Westerplatte di un'altra estate a Danzica
temo di essere un genio ma non abbastanza forte
e invidio chi non teme nient'altro e la notte dorme
cullato dal pensiero della morte, sogno una vasca bianca
sono una vasca colma di jazz e acqua calda
un mortale nel deserto come Borges
ogni uomo invecchia sempre come Borges
la paura o il desiderio, dentro il labirinto
è tutto vero, sopravvivo cieco come Borges
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